Fiumicino, corruzione e appalti truccati: ai domiciliari due funzionari comunali e due imprenditori
Cronaca
26 Giugno 2025
Fiumicino, corruzione e appalti truccati: ai domiciliari due funzionari comunali e due imprenditori
Un totale di ventidue commesse pubbliche sono finite sotto la lente di ingrandimento della Finanza

ROMA – Una rete di corruzione e turbative d’asta che, secondo gli inquirenti, ha condizionato per anni l’assegnazione di appalti nel Comune di Fiumicino, in particolare nel settore delle politiche sociali. È quanto emerso da un’indagine della Guardia di Finanza di Roma, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, che ha portato all’arresto domiciliare – con l’obbligo del braccialetto elettronico – di quattro persone: due funzionari comunali e due imprenditori privati.

Secondo gli investigatori, i dipendenti pubblici avrebbero favorito, tra il 2016 e il 2024, un duopolio imprenditoriale attraverso l’affidamento diretto e proroghe illecite, evitando le gare pubbliche previste dalla normativa. In cambio, avrebbero ricevuto elargizioni in denaro sotto forma di carte di credito ricaricate dagli stessi imprenditori, utilizzate poi per spese personali: acquisti su Amazon, catering, regali e cene.

Tra gli appalti sotto la lente degli inquirenti figurano servizi per oltre 950 mila euro assegnati a un imprenditore e oltre 1,3 milioni di euro a un altro, per un totale di ventidue commesse pubbliche. Le indagini – che hanno rivelato anche un illegale frazionamento degli appalti – hanno permesso di documentare un “sistematico asservimento della funzione pubblica”, con dirigenti e funzionari comunali che anticipavano informazioni sui bandi agli imprenditori amici e agivano “in nome e per conto” delle imprese coinvolte.

I servizi interessati dall’inchiesta comprendono l’ufficio di piano per le politiche sociali, interventi socio-sanitari e progetti di accoglienza per immigrati (S.A.I.).

Il Gip di Civitavecchia, nel disporre le misure cautelari, ha riconosciuto un quadro indiziario solido basato su intercettazioni, documentazione e prove patrimoniali, ritenendo attuali i rischi di inquinamento probatorio e reiterazione del reato.

Gli indagati si trovano attualmente agli arresti domiciliari, in attesa di far valere le proprie difese. La loro posizione resta impregiudicata fino a sentenza definitiva.