ROMA – 30 giugno. L’ultima data dell’anno sportivo 2024/25. Che per tutti i club si chiude ufficialmente oggi. Figuratevi quelli quotati in borsa. Figuratevi quelli a cui sono stati imposti rigidi paletti Uefa per rispettare il Fair Play Finanziario e per rientrare di spese e conti ereditati soprattutto dalla gestione Pallotta. In copertina, alla luce di queste premesse, c’è senz’altro e soprattutto l’AS Roma. Che come manifestato da Ranieri stesso, da poche settimane a tutti gli effetti dietro le scrivanie, deve rientrare a livello di bilanci, economicamente attraverso cessioni, proprio entro questa data. Quella fatidica, 30 giugno. Le Fée e Dahl pareggiati: come sono entrati, sono usciti. Senza minusvalenze. Fortunato Ghisolfi, colpi fallimentari, per questo comunque silurato. Ora c’è Massara che da 10 giorni, tornato a casa, ha preso le redini. Ed in attesa di sistemare questione Paredes, a questo punto ormai luglio per accontentare quel suo ormai noto e decantato desiderio Boca, e al contempo piazzato a titolo definitivo Zalewski riscattato dall’Inter, mancava un altro tassello entro stasera. Un’altra cessione, doverosa. Sognando magari di piazzare qualche esubero e non sacrificare qualche pezzo importante. Bene, missione compiuta. Dal calcio dell’est evidentemente Tammy Abraham aveva conservato dimensione e reputazione: non sarà Zenit, bensì Besiktas. Ha accettato la destinazione. Scaricato dal Milan e dal calcio europeo che conta, la Roma ha naturalmente accettato l’offerta di 20 milioni proveniente dalla Turchia. Le voci iniziate a rincorrersi ieri sera trovano quindi riscontro. Gran colpo in uscita giallorosso, saluta pure un ingaggio pesante. Sarebbe stato un problema estivo; invece chiuso subito, prima del dovuto e soprattutto risolto coi fiocchi. Adesso la Roma potrà finalmente, da domani, pianificare con più serenità il mercato in entrata.
