Roma – Al WeGil si parla di contrasto al traffico illecito di beni culturali, esposte numerose opere d’arte recuperate (FOTO)
Cultura e Spettacoli, Politica
1 Luglio 2025
Roma – Al WeGil si parla di contrasto al traffico illecito di beni culturali, esposte numerose opere d’arte recuperate (FOTO)

ROMA – Questa mattina a Roma, presso Palazzo WeGil, ha avuto inizio la conferenza internazionale “The fight against illicit trafficking of cultural objects: a coordinated action through diplomacy, law, technologies, and the Carabinieri’s role”. L’evento, organizzato dall’Heritage International Institute (Hill), è patrocinato dalla Regione Lazio e dall’Arma dei Carabinieri. La conferenza terminerà domani, 2 luglio 2025. Esposte, nel Palazzo, numerose opere d’arte.

Questa mostra presenta una collezione di manufatti e opere d’arte trafugati, esportati illegalmente o trasferiti illegalmente e successivamente restituiti allo Stato italiano grazie all’impegno investigativo e diplomatico dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Questi tesori sono la prova tangibile di un impegno globale per la memoria, la legalità e la cooperazione internazionale nella salvaguardia dell’identità culturale.

Questa mattina la conferenza di apertura a cui ha partecipato il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’assessore alla cultura della Regione, Simona Renata Baldassarre, il Comandante della Divisione Unità Specializzate dei Carabinieri, Generale Pietro Salsano, il Capo di Gabinetto della Regione Lazio, Giuseppe Pisano, il Direttore Accademico Direttore del Patrimonio Istituto Internazionale, Prof. Gianluigi Mastandrea Bonaviri. Presenti altre autorità tra cui il Ministro della Cultura siriano.

Il commercio illecito di beni culturali rappresenta una minaccia crescente non solo per la conservazione del patrimonio culturale ma anche per la pace e la sicurezza internazionali. Innumerevoli manufatti continuano a essere saccheggiati, rubati ed esportati illegalmente, distruggendo parti della nostra memoria collettiva e privando l’umanità di testimonianze della sua storia.

Il diritto internazionale sembra insufficiente per affrontare questo fenomeno.

In contesti di conflitto e instabilità, la debolezza istituzionale e l’assenza di controllo territoriale favoriscono il commercio illecito di beni culturali, che spesso funge da fonte di finanziamento per reti criminali e terroristiche e per attori armati non statali, alimentando ulteriormente i disordini.

La diplomazia, in tutte le sue forme, assume un ruolo centrale, consentendo l’apertura di canali di dialogo proficui volti a restituire i beni culturali ai legittimi proprietari. L’Italia si è sempre distinta per la sua azione unica contro il traffico illecito di beni culturali.

Le competenze e le metodologie sviluppate dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), la prima unità di polizia specializzata al mondo, rappresentano oggi un modello internazionale per contrastare efficacemente il traffico illecito.

Allo stesso modo, la Task Force italiana “Caschi Blu della Cultura”, che interviene in aree colpite da emergenze naturali o conflitti, rappresenta una best practice internazionale nota a livello mondiale. Basandosi su queste pratiche e con l’obiettivo di colmare le lacune esistenti nel quadro internazionale, l’Heritage International Institute promuove il convegno internazionale “La lotta al traffico illecito di beni culturali attraverso la diplomazia, il diritto, le tecnologie e il ruolo dei Carabinieri”.

L’evento riunirà rappresentanti del mondo accademico e della diplomazia, della società civile, di istituzioni civili e militari per analizzare le principali sfide legate al traffico illecito e proporre nuovi approcci multidisciplinari per affrontarle.

Nel Palazzo WeGil sono state esposte numerose opere d’arte recuperate dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. In sala sono stati mostrati anche alcuni falsi scoperti dai funzionari dell’Arma.

Tra le opere recuperate, tanto per fare un esempio, è stata esposta una “Antefissa etrusca in terracotta” in terracotta del VI e V secola a.c.. L’opera proviene da uno scavo illecito ed è stata individuata in una vendita presso una nota casa d’asta londinese. E’ stata rimpatriata grazie ad una spedizione diplomatica.