Fondazione Lilly investe 1,5 milioni per 30 dottorati di ricerca sanitaria: “Formiamo i protagonisti della sanità del futuro”
Cronaca
2 Luglio 2025
Fondazione Lilly investe 1,5 milioni per 30 dottorati di ricerca sanitaria: “Formiamo i protagonisti della sanità del futuro”
Il direttore generale Federico Villa: "Investiamo in giovani talenti per migliorare SSN"

Un investimento di oltre 1,5 milioni di euro per formare una nuova generazione di ricercatori pronti a innovare il Servizio Sanitario Nazionale: è questo l’obiettivo del nuovo programma decennale della Fondazione Lilly per l’Italia, presentato a Roma nella suggestiva cornice del Chiostro del Bramante.

Il progetto, intitolato “30×30”, prevede il finanziamento di 30 dottorati di ricerca in 30 università italiane nei prossimi dieci anni. I percorsi saranno dedicati a temi chiave per il futuro della sanità pubblica: accesso tempestivo all’innovazione terapeutica, co-finanziamento della ricerca, riduzione delle disuguaglianze territoriali, valutazione dell’impatto delle politiche sanitarie, digitalizzazione e sviluppo di partnership tra pubblico e privato per una maggiore efficienza del sistema.

Durante la serata di presentazione – che ha unito istituzioni, impresa e ricerca in un evento che ha visto anche l’esibizione della cantante Noemi – il direttore generale della Fondazione Lilly, Federico Villa, ha sottolineato:

“Si tratta di un investimento nel talento e nel capitale umano italiano. Vogliamo dare ai giovani ricercatori tutti gli strumenti per contribuire a un SSN più equo, accessibile e sostenibile, promuovendo al contempo le migliori pratiche italiane anche all’estero”.

Ciascun dottorato sarà arricchito da collaborazioni internazionali, in particolare con le sedi Lilly nel mondo, per formare una nuova classe dirigente capace di operare a livello sia nazionale che globale.

Anche il vicepremier Antonio Tajani è intervenuto, sottolineando il valore strategico della formazione:

“Sostenere giovani medici e ricercatori vuol dire creare una rete di competenze che può diventare un modello esportabile, utile anche nei Paesi dove l’assistenza medica è carente, come in alcune aree dell’Africa, dell’Asia e del Sud America”.

Il presidente della Fondazione Lilly, Elias Khalil, ha ribadito la necessità di rinnovare il sistema sanitario italiano:

“Il SSN è sotto pressione. Questo investimento è una risposta concreta per renderlo più moderno e sostenibile. Puntiamo sui giovani italiani, affinché trovino qui le soluzioni per i prossimi 50 anni”.

Nel triennio 2025-2028, le attività saranno guidate da un advisory board composto da esperti del mondo accademico, istituzionale e industriale. Il comitato curerà l’avvio dei primi 20 dottorati, gli accordi con università e IRCCS, e lo sviluppo di relazioni con enti regolatori e pubblici.

Il programma prevede anche la pubblicazione di rapporti annuali d’impatto e iniziative di divulgazione per integrare i risultati della ricerca nel processo decisionale pubblico.

A chiudere l’evento è stata la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha sottolineato il valore del partenariato tra pubblico e privato:

“La ricerca moderna si basa sulla collaborazione. La Fondazione Lilly, con la sua esperienza, unisce ricerca pubblica e innovazione privata, puntando su farmaci sempre più personalizzati. Questo modello è la chiave per un ecosistema di ricerca avanzato ed efficace”.