Milan, al via l’Allegri 2.0: “Obiettivo Champions”. Maignan resta, Theo Hernandez saluta
Sport
7 Luglio 2025
Milan, al via l’Allegri 2.0: “Obiettivo Champions”. Maignan resta, Theo Hernandez saluta

Presentazione attesa, parecchio, nel mondo rossonero. Dopo una stagione disastrosa con pubblico e soprattutto curva contestante, il popolo del Milan aveva bisogno di una figura forte. Senz’altro credibile. Da cui ripartire. Oggi Allegri si presentava ufficialmente come nuovo allenatore del club, tutto il mondo milanista aveva bisogno di sentir parlare una figura così esperta. Era uno dei nomi grossi che giravano, è tornato in pista dove vinse il suo primo Scudetto e dov’è tornato per vincere la seconda stella, quel che sarebbe il ventesimo Scudetto. Ma si va per gradi. E quindi premessa. Un club che post Maldini ha deluso, e tanto. A livello dirigenziale e quindi, conseguenza calcistica dei giorni d’oggi, in campo. Oggi un dirigente forte per un allenatore forte: Tare che ha scelto Allegri, per riconquistare credibilità e quindi blasone. L’ultimo fallimento è costato Reijnders, al Manchester City. Oggi saluta pure Theo Hernandez, manca solo l’ufficialità, scelta di comune accordo, fine ciclo, meglio separarsi dopo l’ultima tormentata stagione: sarà Al Hilal di Inzaghi, 25 milioni più bonus nelle casse del Milan. Adesso scocca la ricostruzione. Ricci è già arrivato, Modric arriverà.

IDEE CHIARE E RICOSTRUZIONE Allegri ha selezionato 25 calciatori, sempre col club (come spesso sottolineato durante la conferenza stampa, unità di intenti perché solo così si costruiscono cose grosse, comunione tra allenatore e società), tra cui non figurano gli epurati Vazquez, Adli e Bennacer, che dopo gli ultimi prestiti cercheranno soluzione definitiva. Allegri nutre già idee chiare. Vuol già iniziare a lavorar con quel che sarà il suo gruppo. A partir da Leao che “farà una grande annata”, ma soprattutto da capitan Maignan: niente Chelsea, resterà, “sono contento, molto brava la società”.

PERCHE’ MILAN “Sono qui perché è uno dei club a cui sono più legato, sfida entusiasmante, dobbiamo lavorare per toglierci grandi soddisfazioni. Le altre offerte? La più importante era il Milan, per me un fascino meraviglioso. Sono qui perché credo nella rosa, nei ragazzi.

L”OBIETTIVO “Quando sei grande club devi ambire al massimo, ma dobbiamo soprattutto riportare il Milan in Champions League. Il campionato è una lunga corsa, domenica dopo domenica, punto dopo punto, dobbiamo arrivare a marzo per capire dove saremo; fino a marzo dobbiamo costruir il tutto per i mesi finali. Corto muso? La Serie A ha sempre spiegato che i campionati, quasi sempre, le vincono le migliori difese”.

Forse dentro ha qualche rivincita, il buon Max, ma nel complesso conferenza stampa seria, senza proclami, cultura del lavoro, sì, ma ambizione. Idee chiare. Ha glissato su Vlahovic e mercato, al fianco di Tare, rispettato. Il Milan è ripartito. Iniziato un nuovo viaggio, senz’altro migliore di quelli appena conclusi.