di Simona Tenentini
ACQUAPENDENTE – Grande successo, ad Acquapendente, per Francigenarte, esposizione in collaborazione con l’associazione culturale Arisa che si è chiusa lo scorso 29 giugno, registrando un grande consenso di critica e pubblico.
In mostra, le opere in terracotta dell’artista Luca Calamai, originario di Acquapendente, che, con i suoi Giochi di Corde, ha esplorato il complesso intreccio tra anima e forza, tra libertà e vincolo in un viaggio simbolico ed introspettivo attraverso le relazioni umane ed i loro condizionamenti.
In un’intervista a 360°, Calamai si svela e racconta la genesi delle sue creazioni, insieme alla passione alla base della sua ispirazione.
Come nasce la sua passione per l’arte?
La mia passione per la scultura nasce già negli anni dell’infanzia, quando ogni materia plasmabile che mi circondava forniva lo spunto per la creazione di personaggi e creature di fantasia.
Sin da subito la mia materia prediletta è stata l’argilla, lavorata quasi esclusivamente in purezza, non decorata o smaltata, proprio per esaltare la forma e il naturale colore dopo la cottura. E’ stato forse questo approccio che ha influenzato i miei gusti nel campo dell’arte, dove, da sempre, prediligo il genere figurativo, soprattutto la figura umana.

Qual è la sintesi del progetto portato in mostra ad Acquapendente?
Nell’ultima esposizione che si è tenuta fino al mese di giugno ad Acquapendente, intitolata ” Giochi di corde “, portavo 15 pezzi di una serie di lavori degli ultimi tre anni, realizzati in terracotta non smaltata con rappresentazioni di figure umane in pose plastiche. Il concetto animatore della serie è quello del conflitto del personaggio (rappresentato come nudo maschile) e le forze, sconosciute o note, che intervengono nella vita (rappresentate da corde in tensione).

Ha in programma altre mostre?
La prossima esposizione è in programma presso Palazzo Sforza di Proceno nel mese di Agosto.
La mostra riguarderà soggetti piu’classici, come figure mitologiche, angeliche e fiabesche.

