Un primo Settebello sperimentale ma stavolta il banco di prova era evidentemente ben poco all’altezza per testare l’effettiva evoluzione della Nazionale di pallanuoto di Sandro Campagna. Ciononostante da Singapore arriva l’aspetto più importante: l’Italia ha rispettato i pronostici e vinto bene, demolendo la Romania annichilita dall’inizio alla fine. Finisce addirittura 17-5 per gli azzurri contro la piccola formazione balcanica, azzurri trascinati dal poker di Condemi, dalla tripletta di Bruni e dalle doppiette di Di Fulvio, Cassia e Di Somma; a referto con gloria personale anche Gianazza, Ferrero, Presciutti e Iocchi Gratta. Stavolta un pararigori come Tic non ha potuto nulla, trafitto dall’inizio alla fine. Resistenza che dura poco più di un tempo, equilibri di gara poi definitivamente crollati nel secondo quarto, Italia che chiude a valanga. Contava partir bene per incanalar subito il girone sui binari giusti; lunedì ben altro test, tutt’altro ostacolo, corazzata Serbia, tutt’altro sapore. Srà già duello per la prima posizione. Azzurri che aprono la competizione iridata nel migliore dei modi, senz’altro, ma ancora troppo presto per studiar l’evoluzione di un team selezionato da Campagna assai giovane, un team che per forza di cose sarà strada facendo costretto a riscontrare nuovi meccanismi se desidera, già da adesso, puntare fino in fondo (come tradizione ed epilogo degli ultimo Mondiali suggerirebbero). Un team che ricordiamo, così Campagna e la Federazione hanno pianificato, vive già ricostruzione in direzione Los Angeles 2028.
