MILANO – Si può discutere della Serie A di oggi, livelli lontani rispetto ai primi anni 2000. Si può discutere sul Milan stesso, dei giorni d’oggi. Ma quella storia resta eterna e continua ad attrarre, seppur sul viale del tramonto, straordinarie istituzioni e Palloni d’Oro. Non può che per un giorno regnare l’entusiasmo in casa rossonera, nonostante l’ultima stagione: benvenuto Luka Modric. Già, Modric Day. Quello più atteso. Atterrato a Malpensa alle 11.20, grandi media all’aeroporto, primo saluto in croato e prime parole ai canali social ufficiale del club. Dopo 13 anni finisce la sua enorme storia madridista ed a 39 primavere ancora voglia di sentirsi protagonista nel club del suo idolo Boban: “Sono molto felice di essere qui, mi attendono grandi sfide”. Queste le prime parole. Quindi il trasferimento a Casa Milan, Milanello, le visite mediche, le fatidiche firme con foto di rito. Prenderà la numero 14 come ai tempi del Tottenham, quasi a chiudere subito capitolo Reijnders. Un anno più opzione, qual modo migliore d’arrivare ai Mondiali 2026. Momento storico, parliamo di classe assoluta, un Pallone d’Oro che torna a calcar campi di Serie A. Saranno pure agli ultimi colpi della carriera, ma che magia sarà veder giocare nel nostro Paese i Luka e Kevin De Bruyne..
