Colpo grosso. Di quelli che fanno, seppur già ai gironi, decisamente copertine. Già. L’Italia di pallanuoto ha infatti appena baffuto la Serbia, potenza massima, tre Olimpiadi consecutive tanto per far capire la dimensione di nazionale, regina dei giorni d’oggi delle balcaniche, di cui stiamo parlando. Un successo che significa tanto anche perché arrivato ai rigori. Già, sfatato quel tremendo tabù, specialmente Mondiale. Settebello che vince 17-16 dopo la lotteria dei cinque metri, alla fine di una gara televisiva mente splendida, contraddistinta da errori e giocate, chiusa 13 a 13 col pari serbo all’ultimo respiro. Tanti meccanismi da rivedere magari dietro per la giovane Italia scelta da Campagna per iniziare a costruire la nuova era direzione Los Angeles, ma visto il livello dell’avversario come non esaltare e sottolineare la reazione azzurra, quando sotto in momenti delicati del match. Ma alla fine tra triplo Cannella, che non sbaglierà il rigore decisivo, e le stesse doppietta di Condemi e capitan Di Fulvio, l’Italia centra e vince i rigori. Decisivo Nicosia: doppio rigore parato, futuro che diventa presente post Del Lungo. Cercavamo nuove certezze? Piano piano stanno arrivando, evidentemente. Un successo pesantissimo che incanala non solo girone ma tabellone sui giusti binari: adesso manca solo il piccolo Sudafrica, poi sarà primo posto matematico. 5 punti e tutti da lassù, successo pesante a Singapore. Evitati, e questo è l’aspetto più importante, quei tremendi playoff, purgatorio di transizione, tra seconde e terze. Pura formalità la gara coi sudafricani, ma va completata l’opera. Si giocherà mercoledì; poi, nel weekend, il quarto di finale ancora una volta balcanico: tra Grecia o Croazia o Montenegro sarà comunque grande spettacolo.

