ROMA – Non c’è più estate in cui il popolo biancoceleste non si riunisca in marcia contro Claudio Lotito. E quest’anno, tra fallimentare settimo posto senza coppe europee ma soprattutto quel calciomercato bloccato in entrata complice tre fattori tra indice di liquidità, quello di indebitamento e costo del lavoro allargato, nonostante il ritorno dell’amatissimo comandante Sarri, la situazione è precipitata, esasperata. Un fiume di anime, pianificato e programmato, s’è riunito in serata a Largo Corrado Ricci; quindi, passo dopo passo fino a raggiungere le quasi settemila persona, è iniziata la marcia fino al Campidoglio, attraversando tra mille bandiere e colori biancocelesti via dei Fori Imperiali costeggiando il Colosseo. In piena Roma, marcia Lazio. Pacifica, ma cori e striscioni contro la società, soprattutto contro il presidente Lotito. Come da accordi, ad accogliere la Curva Nord sarebbe stato il sindaco Gualtieri: l’Amministrazione capitolina ha poi ascoltato diversi vertici della Curva, ospitati dell’assessore allo sport Alessandro Onorato: un portavoce della Nord ha spiegato successivamente i temi trattati, al centro dei quali lo stadio Flaminio visto come storica casa biancoceleste. Rassenerati sulla conferma della richiesta del club inverno scorso, si dicono estremamente preoccupati dalle tempistiche espresse e richieste da Claudio Lotito. Insomma, quasi 7000 persone in marcia verso il Campidoglio per chiedere protezione verso quella che considerano un’istituzione cittadina, la loro fede, la SS Lazio.




