Mondo del calcio italiano in lutto. All’età di 91 primavere è infatti scomparsi Sergio Campana, una figura storica e rivoluzionaria, per tanti tanti aspetti. Per quel che era il movimento calcistico mezzo secolo fa e quello che è diventato ai giorni d’oggi. I calciatori come figure professionali contemporanee, i loro diritti, la protezione. Dal campo alle scrivanie, per curar e difendere gli interessi dei suoi colleghi. Fu proprio Sergio Campana che fondò l’Associazione Italiana Calciatori. La storia: fu presidente dell’AIC dal 1968, anno della sua effettiva fondazione, al 2011. 43 anni di servizio, quasi mezzo secolo, a tutelare gli interessi dei suoi calciatori. Fu egli stesso professionista, da Vicenza a Bologna; nel 1967, mentre attaccava gli scarpini al chiodo, si laureava in giurisprudenza. Mente d’alto spicco, l’anno dopo come descritto e caldeggiato dai più forti e di classe dell’epoca quali Mazzola e Rivera fondò quell’associazione che avrebbe descritto e ribaltato la figura dei calciatori, professionisti difesi, come se alle loro spalle vantassero finalmente veri e propri sindacati. Da lì iniziò a cambiare il calcio del dopoguerra, fino alle figure dei procuratori di fine novecento. Insomma, figura storicamente chiave per tutto quello che c’è dietro il calciatore dei giorni d’oggi. Era da settimane ricoverato in una casa di cura nella sua Bassano del Grappa; s’è spento stanotte, come fa sapere la famiglia. Le massime istituzioni del calcio italiano di oggi caldeggiano il suo ricordi e i suoi valori sentitamente.
