Purtroppo l’Italia della pallanuoto non è stata in grado di dar seguito, fronte belle notizie da Singapore, a quanto scritto dalla staffetta mista nei sei chilometri di nuoto in acque libere che all’alba risvegliava mezzo Bel Paese con quell’ennesimo e luccicante argento targato Paltrinieri, Guidi, Taddeucci e Pozzobon. Severissima lezione infatti quella incassata poco fa dal Settebello di Sandro Campagna che dopo aver vinto il girone con la Serbia esce sul più bello, trafitto dai colpi della Grecia. Pesa, senza girarci intorno, la gravissima ingenuità di Iocchi Gratta nel primo parziale: 4 minuti con l’uomo in meno. La Grecia scappa e l’Italia non riesce più a raggiungerla. Primo parziale pensate chiuso 6-1; all’intervallo lungo il punteggio era addirittura 9-2; la gara s’è chiusa 17-11 con reazione d’orgoglio nel finale che val solo a statistiche e salvaguardar volto e onore. Settebello sperimentale, giovane e di ricostruzione, si sapeva: adesso l’obiettivo è cercar di chiuder quinti, posizione più alta possibile, ma sfuma percorso da semifinale e finale per la prima volta dopo tante edizioni. L’obiettivo resta Los Angeles 2028, ma questo diventa boccone duro da digerire. Di Fulvio proteggerà il compagno e boccia la squadra, difendendo l’errore del singolo. Iocchi Gratta parlerà del momento peggiore della sua pur giovane carriera: classe 2002, a questi livelli l’inesperienza si paga.


