CIVITAVECCHIA – Da sette a cinque. Riduzione e taglio importante. Calibrato e pensato con ben cinque anni d’anticipo. Questo il piano dell’amministrazione e dell’Autorità portuale di Barcellona sui terminal per le crociere al porto, uno dei poli più rappresentativi del Mediterraneo. Troppa pressione, difficile da reggere a livello logistico, evidentemente. Un’esplosione ingestibile, per il capoluogo della Catalogna. Ecco perché è stato firmato un piano di riduzione dei crocieristi che concretamente, come suggerito in apertura d’articolo, significherà abbassare il numero dei terminal dove attraccheranno le maggiori navi da crociera del Mediterraneo. Un piano non istantaneo, ma riduzione progressiva, nel tempo: l’obiettivo di Barcellona è abbassare del 17% il numero dei crocieristi entro il 2030.
FRECCIA E SORPASSO Una variazione di tendenza, dunque. Per la diretta concorrenza, Civitavecchia in Italia su tutti anche davanti a Genova, una grossa opportunità di metter la freccia e conquistarsi lo scettro, il Mediterraneo, il porto più grande del mar più rappresentativo d’Europa. Una grossa opportunità da cogliere, senz’altro, ma che deve restar ben calibrata. Civitavecchia, canale storicamente più importante per Roma da mare, ha già stabilito il record storico d’affluenza turistica nel 2024: solo per ricordare alcuni emblematici dati, quasi tre milioni e mezzo di turisti che significava consistente e repentino incremento rispetto all’annata precedente, addirittura 4.3%. Insomma, dati che entro il 2030 possono esplodere. Un’opportunità da cogliere, senz’altro.. ma da saper cogliere.


