Decollati i Mondiali di scherma. Sotto l’aspetto sportivo, da giovedì sera anche la Georgia è al centro dello sport del Vecchio Continente. E del Mondo, per l’appunto. Ma se i debutti azzurri del giovedì sono stati talmente deludenti, sostanzialmente disastrosi, tanto da meritarsi sostantivi vicini al più classico Caporetto nelle edicole del venerdì mattina, il secondo giorno non è andato esattamente così, anzi. Risorgimento e resurrezione, vista l’apertura d’articolo in chiave di storia italiana.
TRE BRONZI Fioccano infatti tre medaglie. Tre bronzi, ma pur sempre tre podi. A riscattare la sciabola maschile ci pensa Luca Curatoli che arriva fino alla semifinale ma esce sconfitto dal francese Patrice, a sua volta poi sconfitto dal padrone di casa che fa impazzire il pubblico Bazadze. Stessa sorte nel fioretto femminile per le due protagoniste azzurre: Favaretto e Cristino, entrambe sconfitte in semifinale, ma con tanto onore e testa altissima.
DELUSIONE ERRIGO A Tiblisi, tra le azzurre, se vogliamo l’unica nota stonata è quella targata Arianna Errigo, fuori già agli ottavi. Sui suoi canali social esternerà tutta la sua delusione: “Il mio 12º Mondiale individuale si conclude al nono posto. Oggi ho sbagliato tanto, sotto tanti punti di vista. Mi dispiace tantissimo, soprattutto per tutte le persone che lavorano con me ogni giorno e per la mia famiglia che fa di tutto per seguirmi in ogni angolo del mondo. Oggi non ho ripagato minimante i vostri sacrifici! Tutto quello che non ho dato oggi, lo metterò alla gara a squadre tra qualche giorno”


