Una sorta di nazionale sperimentale che ha significato tanto, parecchio, però, per il movimento sportivo azzurro. Quinta piazza nel medagliere per il Tricolore alle Universiadi tedesche 2025. Universiadi a dir la verità che al centro delle copertine spirano quel gioiello Bonicelli che continua la sua partita più importante, lasciando tutti gli amanti dello sport azzurro col fiato sospeso. Tra campo, parquet e vasca però, chi rimasto, nelle sue discipline, s’è fatto valere eccome. Dicotomia con Settebello e Setterosa, deludenti a Singapore. Ma pallanuoto azzurra ai giochi tedeschi in prima linea. Se il team femminile ha chiuso al gradino più basso ma pur sempre podio con un ottimo bronzo, quello dei colleghi maschietti ha rappresentato ancora una volta eccellenza. Bene, medaglia d’oro, battuti gli Stati Uniti: di sabato sera fiocca la sesta edizione delle Universiadi nella storia della pallanuoto maschile, la terza di fila, dopo le kermesse di Napoli e Chengdu, mai nessuno come noi nella specifica disciplina. Un traguardo straordinario, arrivato grazie al 16-12 che il sette di Fiorillo infligge agli States nella finalissima per l’oro. Gara spettacolare ma tosta ed equilibrata fino all’intervallo lungo; nel terzo quarto l’Italia però scappa, nel quarto gestisce. E quindi può partire la festa. A segno, timbrante a referto, anche Stefano Ballarini, vanto del territorio, orgoglio di Santa Marinella. Un talento che cresciuto a Civitavecchia, calotta NC, oggi vive i momenti più floridi della sua pur giovane carriera: dal rigore decisivo per la storica salvezza dell’Olympic Roma in A1 all’oro tedesco, quello delle Universiadi. Stelle brillantissime, anche santamarinellesi, nel cielo tedesco.

