TIBLISI – S’è scritta una straordinaria pagina di sport azzurro e soprattutto chiaramente di scherma, stasera. E pensare e come nemmeno una settimana fa era partita l’avventura georgiana. Ai Mondiali nottata d’oro per la sciabola maschile a squadre, d’oro di fatto, fisicamente: è tutto vero, semifinale e finalissima in cassaforte in un percorso mozzafiato, dove l’Italia batte l’Ungheria 45-37 e si laurea nella disciplina campione del Mondo. Un successo straordinario: dai segnali di resurrezione del venerdì al percorso fino al lunedì sera, quando Gallo, Torre, Neri e Curatoli cucinano un poker straordinario, indomabile, insaziabile. E proprio l’ultimo, Curatoli, ripercorre un sentiero di storia e d’emozione: lui quel filo conduttore coi campioni del Mondo 2015, 10 lunghi anni fa, nella sciabola maschile. Mesi di lavoro per rivivere tutto questo, coi nuovi colleghi, oggi alla storia come all’epoca Montano, Occhiuzzi e Berrè. Non si può descriver lo stesso lessico per l’Italia femminile, stavolta nel fioretto a squadre: fiocca comunque un ottimo bronzo, un altro podio a chiudere serata straordinaria, nonostante la sconfitta in semifinale con quella Francia che poi si arrenderà alle statunitensi divorato il Giappone nella finalina. Sarà pur gradino più basso, ma sempre podio: è storia pur per Favaretto, Volpi e Cristino così come per Errigo.


