Imola al centro del Mondo. Ancora una volta. Ma stavolta no, non è per la Formula Uno. Ma per il nuoto. Ebbene sì. Simone Cerasuolo è una delle prime gioie azzurre ai Mondiali di Singapore in una mattinata del mercoledì che s’era aperta con un clamoroso oro, senza precedenti, nei tuffi sincro dal trampolino dei tre metri, quello conquistato dalla coppia Pellacani e Santoro, baby d’oro capitolini, in tutti i meravigliosi sensi.
50 RANA D’ORO E proprio sulla stessa lunghezza d’onda del senza precedenti il trionfo di Cerasuolo: il 22enne trionfa nei 50 rana, tempo di 26”54, per un’Italia che per l’appunto nella specifica disciplina non aveva mai vinto una medaglia d’oro. La storia la scrive quel Cerasuolo che oggi sì, è diventato grande e rende orgogliosa la sua comunità: percorso perfetto, nonostante qualche bracciata d’impatto forse più grosse, ma mentalità tostissima a sterzar forte e render impercettibile l’imprecisione d’avvio. Sbocciato, diventato grande, pronto per grandi palcoscenici e successi come questi.
NOTE STONATE Sorrisoni invece decisamente assenti, in chiusura, dal volto di Manuel Frigo rimasto fuori dalla finale dei 100 stile libero, così come Razzetti da quella per i duecento misti. Nonostante Sara Curtis, chiudendo con note non esattamente brillanti, soltanto sesto posto nella staffetta nella 4×100 dove gli azzurri chiudono lontanissimi dalla Russia: fuori dal podio quindi Martinenghi, Bacico e Cocconcelli. Nel complesso, malgrado note stonate in chiusura, al momento settimo posto azzurro nel medagliere.


