ROMA – L’età media di inaugurazione degli impianti passa dai 56 anni della Serie A ai 74 della Serie B, la percentuale di posti coperti in Serie B e C si attesta tra il 49% e il 37%, per poi salire in Serie A al 77%, mentre nel solo 22% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena l’8% degli stadi del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica.
E’ quanto risulta dal ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della Figc in collaborazione con Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) e PwC Italia. Numeri che evidenziano un profilo infrastrutturale fortemente critico.
“L’avvio di un programma di investimento per la realizzazione di una nuova generazione di impianti calcistici nel nostro Paese appare infatti sempre più imprescindibile, al fine di ridurre il sempre crescente gap accumulato con le principali realtà internazionali: negli ultimi 18 anni (2007-2024) infatti in Europa sono stati realizzati un totale di 226 nuovi impianti, con un investimento pari a 25,3 miliardi di euro; le principali nazioni in termini di nuovi stadi sono Polonia e Turchia (oltre 30 nuovi impianti), davanti alla Germania (19) e alla Russia (16). L’Italia con i 6 nuovi stadi inaugurati in questo periodo (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe, Südtirol e Atalanta) ha intercettato solo una minima parte di questo potenziale, incidendo per appena l’1% degli investimenti totali prodotti in Europa”, si legge nel rapporto.
“Numeri che testimoniano l’esigenza sempre più attuale di nuovi investimenti, considerando anche gli importanti effetti indotti connessi all’introduzione di una nuova generazione di impiantistica sportiva in Italia, che potrebbe apportare un grande valore aggiunto al settore calcio, ma anche all’intero Sistema Paese. In particolare, si stima che, laddove finalizzati, i 31 progetti di realizzazione di nuovi stadi di calcio in Italia attualmente in fase di programmazione o di effettiva realizzazione (820.000 posti a sedere) comporterebbero un investimento complessivo pari a 5,1 miliardi di euro, con un impatto aggiuntivo sul PIL di 6,1 miliardi, principalmente nei settori economici di costruzioni, manifattura e attività professionali, e la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro. Il moltiplicatore della spesa è pari a 1,21, mentre le entrate fiscali prodotte ammonterebbero ad oltre 1,8 miliardi di euro; con riferimento a questi progetti, si stima anche un impatto positivo in termini di potenziale aumento dell’affluenza degli spettatori agli stadi (+1,2 milioni) e di riflessi economici diretti (ticketing, spesa turistica e sponsorizzazioni, per un totale pari ad un incremento di 562 milioni di euro)”, si sottolinea nel Report. SPR


