La finalissima non cancellerà minimamente quanto scritto, comunque. Dopo le emozioni a caldo, tempo di bilanci a freddo. Sara Curtis, dopo aver vissuto e regalato un giovedì esaltante centrando la finale dei 100 stile libero in un Mondiale come mai avvenuto prima d’ora nella storia del nuoto italiano femminile, ha chiuso alla deludente ottava posizione. Ultimo posto, fanalino di coda. Le pressioni erano relative, tutti volevano e hanno vissuto con lei il sogno, ma alla fine si poteva ambire a piazzamento migliore. Sussistevano invece eccome aspettative sulla staffetta 4×200 stile sui ragazzi, ma niente da fare: lontanissimi dal podio, amarissimo settimo posto, grossa delusione. Bene solo d’Ambrosio, male Megli, De Tullio e Di Cola. Vince ancora e trionfa la Gran Bretagna, davanti a colossi storici come Cina e Australia. A far resuscitare e consegnare pur copertine al venerdì del nuoto azzurro a Singapore, diventano i farfallisti. Dall’azzurro Ceccon all’azzurra Di Pietro. Tempo di semifinali ed entrambi non hanno tradito. Ceccon fa record italiano nella semifinali dei 100 farfalla, 50”42. Ancora meglio, addirittura a far stropicciare gli occhi, fa Silvia Di Pietro nei 50: pure scrive record azzurro di categoria, centrando la finale in 25″49. Domani le finalissime per i due protagonisti descritti e narrati.

