TORONTO – Tre colpi sbagliati e un doppio fallo. La vita è un attimo. In questo caso sportivamente terrificante, per Flavio Cobolli. Che dopo aver sfiorato l’impresa costruendo strategia perfetta per ingabbiare Shelton, si butta via sul più bello. Clamorosamente. Sciagurato game e sorpasso dell’americano che tira un sospirone di sollievo, lui e tutta la sua gente al seguito. Cobolli sfiora i quarti a Toronto ed esce già agli ottavi, dunque: questa la news oltreoceano con cui si sono svegliati gli amanti del tennis italiano ma soprattutto i suoi sostenitori romani si sono svegliati al primo lunedì mattina di inizio agosto. Dopo prove convincenti che ha toccato l’apice tra Amburgo e sorprendente cavalcata a Wimbledon che l’ha seriamente consacrato da baby a vera e propria realtà del tennis dei grandi, stava bene, stava bene eccome. Ecco perché i rimpianti sono ancora più grandi. Mentalmente sotto 4-1 al primo set l’aveva recuperata; strategicamente l’aveva pareggiata; in vantaggio al terzo, sciagurato game sul 5-4 e resto è storia. Vista e mente annebbiate sul più bello, evidentemente blackout. Si dovrà dare spiegazioni, poi US Open.

