LIVERPOOL – Uno dei pochi pezzi grossi del mercato internazionale raggiungibili dal calcio italiano.. non sposerà il calcio italiano. Nemmeno lui. Niente Serie A per Darwin Nunez, malgrado tormentone e tresca azzurra per tutta la prima parte dell’estate, prima che lo stesso Napoli per costi dirottasse altrove le proprie attenzioni, in questo caso alternativa a costi più contenuti chiamata Lorenzo Lucca. Dopo il fallimento della trattativa azzurra, con la punta uruguaiana che scaricato dal Liverpool non sognava nient’altro che sbarcare dove uno dei massimi idoli di sempre come Matador Cavani si impose al calcio internazionale, s’era fatto avanti il Milan nelle ultime settimane. Ma timidamente. Perché la priorità di mercato rossonera, come noto e risaputo, è sempre stato quel tassello a centrocampo chiamato Jashari. Davanti al momento falso nueve e comunque, sullo sfondo, c’è sempre Santi Gimenez; se l’ex Feyenoord dovesse partire dopo sola mezza stagione rossonera, a quel punto senza girarci intorno e come decantiamo da settimane la prima scelta di Max Allegri resterà sempre figlioccio Dusan Vlahovic (Alternativa al serbo? Soltanto Hojlund su cui c’è sempre la Roma del Gasp, ma soltanto se il Man United dovesse aprire al prestito). Per tal motivo, costi alla mano e Darwin Nunez in chiave Milan è stato soltanto sondaggio, suggestione, nulla più. Un’idea che soltanto accarezzata, sfuma via. Il Milan non poteva mai arrivare a cifre del genere. Ecco che, anche lui, se ne va direzione nuove frontiere dove investire non è problema ma piacere: l’Arabia Saudita, stessa sponda Theo, direzione Al Hilal di Simone Inzaghi. 65 milioni, quasi 55 di parte fissa più 10 di bonus. Per il calciatore contratto faraonico che accarezza i 20 milioni a stagione: voleva restar protagonista nel calcio europeo ma, passate settimane e mesi senza offerte che soddisfacessero Liverpool, alla fine ha virato pure lui, corteggiato a suon di milioni non ha potuto far altro che dir di sì alla proposta dal Medio Oriente.

