MANCHESTER – Si stappa l’agosto del Manchester City con le ultime grosse operazioni a completare l’estate della definitiva ricostruzione. Guardiola è rimasto, aveva rilanciato, aveva rinnovato, aveva iniziato già a ricostruire a gennaio e ai giorni d’oggi, Premier all’immediato orizzonte, è chiaro a tutti perché.

Sarà con ogni probabilità ancora attacco da urlo. Che va a ridisegnare chiudendo il cerchio col passato. Già, quello era il primo implicito imperativo. Saluta pure Jack Grealish, scaricato e da tempo fuori dai piani. Alla fine ha accettato l’Everton, quel club che più ha mostrato interesse vero a portarselo a casa e farlo sentir al centro, assoluta star, cosa che altrove non sarebbe stato evidentemente possibile. I Toffeess lo prenderanno sì in prestito, ma pagheranno per l’intero l’ingaggio monstre, 300mila sterline a settimana.

Dal Tottenham c’è stato solo un sondaggino, come spiegavamo nei giorni scorsi. Perché? Perché evidentemente il grosso obiettivo degli Spurs era baby Savinho, che adesso, per concorrenza folta, rischia posto. Altro gioiello verdeoro che vorrebbe titolarità e con ogni probabilità sarà accontentato: Spurs che partono dai 50, City che chiede 70, calciatore che spinge, differenza importante ma trattativa per premesse descritte che sorte all’improvviso procede spedita, eccome.

Già, perché c’è la volontà di tutti di chiudere, inclusa quella del City che negli ultimi giorni ha fissato il grande obiettivo per cui a questo punto sacrificherà Savinho: Rodrygo, l’unica star del Real potenzialmente in uscita, ma serve offerta monstre. Servono 100 milioni: il City sta calibrando. Prima incassa, poi scatta l’assalto. A quelle cifre, Madrid e Florentino diranno sì.