ROMA – Intanto Leon Bailey. Sperando nei miracoli, sperando che i Friedkin riescano a far cambiare idea a quell’oggetto dei sogni e desideri del Ferragosto romanista, Jadon Sancho, che lunedì mattina come descritto ha respinto (quantomeno in un primo momento) l’offerta giallorossa. Gasp urge nuovi tasselli che assorbano il prima possibile la sua idea di calcio totalmente differente rispetto al recente passato giallorosso. In attesa del colpo grosso, Sancho o non Sancho, e di vagliare se può uscire Dovbyk per metter dentro un altro centravanti che parli più lessico gasperiniano, arriva un’altra ed ultima freccia mancina per i due sottopunta romanisti: ecco Leon Bailey, pista definitivamente chiusa nella giornata di lunedì, fumata bianca in divenire dal weekend dall’avvento dei suoi agenti nella Capitale. Accordo e dettagli sistemati con l’Aston Villa: scaricato, prestito con semplice diritto, due milioni adesso, venti il prossimo anno in caso di riscatto. 28 anni, piena maturità, anni fa esploso a Leverkusen, ha fatto parte degli ultimi radiosi anni del Villa ma mai titolare fisso e talento espresso/acceso troppo ad intermittenza. Mancino, spunti e giocate, tra finte e gol, comunque importanti: tra i migliori calciatori della storia del calcio giamaicano. Qui può spostare, trova un maestro come Gasp, ma deve ritrovare continuità. Atterra all’ora di pranzo a Fiumicino, quindi visite a Villa Stuart, primo giro a Trigoria e foto di rito, quindi annuncio ufficiale. Roma, benvenuto Bailey.