Prima domenica d’A non proprio esente da emozione. Senz’altro condita da emozioni e contenuti. Vince la Juve, che non dovrebbe far notizia, ma complice ultime annate sorprendenti e burrascose forse oggi sì, un secco, serio e meritato 2-0 al Parma, tra tre punti e porta imbattuta alla prima come quei bei vecchi tempi, è degno di nota di rilievo. La stella è Yildiz, doppio assist, primo per David e secondo in campo aperto per Dusan Vlahovic: zampata e ruggito, c’è ancora lui, vuol sentirsi e dimostrar ancora a tutto il mondo bianconero d’esser ancora vivo, orgoglio pesante anche in chiave mercato. Yildiz riparte da dove aveva lasciato: Tudor è stato chiaro, deve esser l’anno della definitiva consacrazione.
Vince la Juve, stesso che non si può narrar per l’Atalanta, la nuova Dea di Juric, stoppata in casa dal Pisa: 1-1 a Bergamo, occasioni perse e rimpianti, almeno si sblocca Scamacca, primo punto per la matricola pisana in A 34 anni dopo l’ultima volta.
Notte fonda invece per la Lazio di Sarri: Nico Paz gioiello purissimo, assist da fantascienza e gioiello su punizione, Como che esplode tra palleggio, filosofia e ambizione. Lazio mai in partita, domata e dominata dall’inizio alla fine, nonostante sussulto Castellanos annullato dal Var. Rimpianti in chiusura per la Fiorentina, riacciuffata in Sardegna all’ultimo respiro dal Cagliari di Pisacane.

