FROSINONE – Non poteva sussistere maniera migliore per battezzare la nuova stagione e soprattutto la nuova era. Quella di un Frosinone che ha cambiato volto e organigramma, avvicendamento quasi storico, tra la fine del regno Angelozzi e l’avvento di Castagnini che ha significato scelta in panchina di Massimiliano Alvini. Il Frosinone regala ai suoi sostenitori la prima gioia dell’anno: prima di campionato degli ultimi calducci estivi, serata di festa per l’appunto di fine estate, 2-0 all’Avellino tra le mura amiche dello Stirpe davanti al popolo giallazzurro. Che apprezza, applaude e ricambia.
Le firme di una gara incanalata già nella prima frazione le portano i migliori in campo: Koutsouipias, trattore tuttocampista completo e sempre più leader giallazzurro, e Marchizza che significa esperienza, motore e propulsione d’altra categoria sulla corsia di destra. Bel calcio nel primo, resistenza e spirito di squadra nel secondo quando i ciociari restano in 10 per l’espulsione di Calvani. Insomma, tra espressione e sacrificio, giocate dei singoli e manovre collettive, c’è stato un pochino tutto. Ed Alvini non può esser che sorridente e soddisfatto, dedicando tra l’altro la vittoria a chi non c’era, infortunato.
2-0 all’Avellino dopo il colpaccio di Monza in Coppa ItaliaLa stagione parte bene, nel migliore dei modi, dunque. Ma soprattutto la nuova era, quel che più conta. Soprattutto per spegnere e scacciare ogni fantasma di qualcosa che ormai, forse, finalmente diventa lontano ricordo: quel 2024/25 da incubo. Oggi il Frosinone è tutt’altra pasta, e quella freccetta è tornata verso l’alto..
