ZURIGO – C’è qualcuno che negli ultimi anni ha ribaltato la dimensione di Rieti nello sport italiano. Parliamo naturalmente di Mattia Furlani, lunghista azzurro ormai in copertina, straordinario e già storico alle Olimpiadi di Parigi 2024.
In queste ore, come noto, Mattia è impegnato a Zurigo. Altra tappa della Diamond League, stavolta elvetica. E ieri, ancora una volta e tanto per cambiare, ha emanato vibrazioni profonde, profondissime. Sul circuito internazionale itinerante, stavolta quel diamantone l’ha sfiorato, eccome. Nell’attesissima gara di salto in lungo finale infatti, dopo diversi tentativi, al quarto arrivava a ben otto metri e trenta, stilisticamente elegante e maestoso.
Non è bastato però a superare chi nella disciplina aveva già fissato un tetto stampando otto metri e trentadue centrimetri, oltre i quali andare è rimasto impossibile per tutti. Mattia ha sfiorato, eccome. Per soli due centimetri. Ma alla fine ha vinto chi quel tetto l’ha stampato, il padrone di casa, l’elvetico Ehammer, omaggiato dal pubblico di casa con standing ovation finale.
Un peccato, un peccato vero per una manciata, nemmeno, di centimetri. Ma la forma, lo stile e la preparazione sono di quelle perfette, in vista Mondiali. Rinfrancanti, altrochè: Tokyo dietro l’angolo, immediato orizzonte, dal 13 al 21 settembre. Insomma, il conto alla rovescia è già partito. Ma l’Italia, complice la giovane stella reatina, si presenta con grande ambizioni.
