LONDRA – Clamoroso quanto accaduto a Londra nelle ultime 24 ore. Xavi Simons, tra le star più mediatiche degli ultimi anni di Bundes, baby talento di Barcellona e PSG che scelse la sua strada per giocare ed esplodere prima tornando in patria al PSV quindi definitivamente a quella Red Bull che di valorizzar talenti a grandi livelli se ne intende a bizzeffe, aveva finalmente strappato l’autorizzazione dal Lipsia per volare a Londra per non rischiare a pochi giorni dalla fine del mercato di non far in tempo a far visite mediche e firmare per il prossimo grande step della sua carriera, la Premier. Ha sempre apparentemente desiderato solo Chelsea per tutta l’estate, respingendo a luglio persino corti altrui per sposare Blues e Stamford Bridge.
TOTTENHAM Fino al climax che sorprendentemente cambiò tutto. I bei rapporti tra Lipsia e Tottenham, quel Chelsea temporeggiante e troppo impegnato su altri fronti, una corte che stavolta ha fatto breccia come quella di Thomas Frank, ambizione e bontà del progetto di un tecnico completo, illuminato ed in rampa di lancio, come quello degli Spurs. E allora ieri nelle segrete stanze degli hotel del centro londinese la decisione di cambiare idea: non aspettare più Chelsea, sposare Tottenham, di cui sarà stella assoluta sulla trequarti. Tra i due club rapporti perfetti: in 24 ore chiuso l’accordo sui 60 milioni più 10 di bonus, il calciatore ha sostenuto le visite in mattinata, sì, ma a Londra nord. Ad Hotspur Way, dove ha posto le fatidiche firme su contratto quinquennale più due anni fino al 2030 opzione 2032. Fra poco, nel pomeriggio, fioccherà pure l’ufficialità.
STATEMENT Un grande colpo degli Spurs, che significa tanto a livello mediatico, per tanti fattori. Sia per la caratura internazionale di uno dei talenti più reputati del panorama continentale, sia perché significa rispondere sul mercato una settimana dopo la dolorosissima beffa Eze che come storia narrò scelse l’altra sponda del Nord London Derby.
VENDETTE E STORIE PREM Ma soprattutto, storie e destini Premier, soffiar un pezzo come Simons ai campioni del mondo non è mai banale. Soprattutto a Stamford Bridge, ad un club come il Chelsea che, esattamente dodici anni fa, fine estate 2013, soffiò Willian al Tottenham dopo che l’asso brasiliano dello Shakhtar sostenne eccome visite a White Hart Lane. Il Tottenham doveva reinvestire tesoretto cessione record Bale, era l’estate dei Lamela e Soldado, Willian costituiva il sogno dell’allora direttor Franco Baldini, Willian era pronto a firmare quando, chiamata Abramovic e Mourinho cambiò carte in tavola: dietrofront e Stamford Bridge. Gongolava Mou, derideva Villas Boas e gli Spurs. Dodici anni dopo vendetta di mercato, in un 29 agosto 2025 in cui José saltò pure sul Bosforo.
