SERMONETA – Il vescovo di Latina Mariano Crociata ha firmato il decreto di sospensione a carico di don Leonardo Pompei, che ricopriva l’ufficio di parroco di S. Maria Assunta in Cielo in Sermoneta. Il decreto prevede la sospensione del sacerdote “da tutti gli atti della potestà di ordine, da tutti gli atti della potestà di governo e dall’esercizio di tutti i diritti o funzioni inerenti all’ufficio. Qualunque atto di governo dovesse essere posto dal presbitero in parola è da ritenersi invalido”. A don Pompei è concessa la dispensa dall’obbligo di portare l’abito ecclesiastico ed “è chiesto di non presentarsi pubblicamente come sacerdote”.
A questa decisione – spiega la diocesi di Latina – si è arrivati per la violazione del precetto penale imposto il 2 settembre scorso da mons. Crociata a Don Pompei, “che imponeva e ordinava al presbitero, sotto pena di sospensione, di non convocare alcun incontro o assemblea parrocchiali con i fedeli della parrocchia di S. Maria Assunta in Cielo in Sermoneta, e di sospendere qualunque tipo di attività sui social media”.
Invece, il 3 settembre sera, don Pompei ha violato il precetto penale a suo carico, convocando un incontro online aperto a chiunque fosse in grado di connettersi da remoto e trasmesso in diretta su YouTube. Uno stato di cose cui si è arrivati – riferisce ancora la diocesi – dopo un periodo di confronto tra il vescovo Crociata e don Pompei, con quest’ultimo che lo scorso 29 agosto, e poi il 3 settembre, per iscritto aveva comunicato a mons. Crociata di dimettersi da parroco e di non sentirsi più in comunione con il vescovo diocesano e con la gerarchia della Chiesa, di non intendere più celebrare la messa secondo la liturgia del Concilio Vaticano II, come di fatto ha poi spiegato nel suo intervento online.

