MILANO – “L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”. E così sarà, anche nel mondo dello sport. Giorgio Armani non c’è più, ma sarà sempre ricordato, eccome. Una figura a cui pure lo stesso mondo sportivo azzurro, per l’appunto, deve tanto.
Soprattutto nel basket. Quel basket che per Armani è stata passione, una passione coltivata a fatti, per cui ha speso e tanto, ribaltando la storia nazionale, quella sua Olimpia, che nel tempo ha scritto radiose pagine di storia cestistica contemporanea.
Contattato da Galliani nel lontano 2004 per salvar l’Olimpia Milano, risposte presente. Nel 2008 fece addirittura all-in, acquistando tutte le quote per salvarla definitivamente dal fallimento. E sotto la sua ala, sotto il suo nome, l’Olimpia cambiò traiettoria e direzione. E quindi, pertanto, dimensione.
Ha voluto legare il suo nome al club. Ha investito come i patron di una volta, che per passione vogliono vincere. Sette scudetti, Coppe Italia e Supercoppa a gogò. Sponsorizzazioni per la nazionale stessa e forte ricostruzione del legame tra giovani e basket, sin dai più piccolini, con tante iniziative nel campo sociale.

