L’ha completata eccome, l’opera, l’olandese volante. Dopo essersi preso una strepitosa pole con qualifiche che hanno ribaltato record coi suoi soliti giochi stellari di prestigio, Max Verstappen domina pure Monza e si porta a casa tra migliaia di applausi e sportivissima ovazione il Gran Premio d’Italia.

Stavolta niente da fare per le due McLaren. Due astronavi, sì, ma a volte trionfano pure gli alieni su vetture normali, come Max. Chiudono dietro Norris e Piastri, con Oscar che alla fine riconsegna il secondo posto a Lando, per equilibri e strategie di un Mondiale che, a livello Costruttori, non ha mai ammesso partita dai primi GP.

Il trionfo di Max che centra il suo 66° Mondiale in carriera alla faccia della stregoneria: abbatte la maledizione di chi giorno prima aveva conquistato pole ma concluso senza vincere GP, maledizione che avvolgeva Monza da ben cinque stagioni. Resiste alla pressione della notte precedente ed all’assalto di due McLaren che restano vetture più forti, potenti e performanti di una Red Bull lontana parente delle precedenti edizioni.

Non c’è gloria per la Rossa, che in casa non chiude nemmeno a podio: Leclerc quarto, chiude come aperto. Bella la rimonta di Hamilton che invece, partendo decimo, chiude sesto: giocate vecchio stampo per il sette volte campione iridato, alla prima in rosso a Monza, divorato di ovazione dal pubblico brianzolo.

Peccato per Kimi Antonelli, al suo primo GP italiano: partiva in terza fila ma ha chiuso solo nono. Peccato, ma resta comunque il primo azzurro ad andare a punti sul circuito di Monza dai tempi di Giovinazzi.