In Ciociaria è in corso un investimento da 2,3 miliardi di euro
ANAGNI – “Se qualcuno pensava che le politiche americane fossero lontane dalle nostre vite quotidiane ha pensato male. Questo di Novo Nordisk è il primo grande effetto del protezionismo commerciale che gli Stati Uniti d’America stanno mettendo in atto” lo hanno detto questa mattina Sandro Chiarlitti, Antonio Parente, Francesco Cribari della segreteria Filctem Cgil, all’arrivo delle lettere con le quali la multinazionale del farmaco Novo Nordisk annuncia 9mila licenziamenti ed una rivisitazioni di tutti i suoi piani.
Ad Anagni il gruppo danese ha recentemente annunciato un investimento da 2,3 miliardi di euro sul sito ex Catalent, con un migliaio di posti di lavoro diretti e duemila con l’indotto. Il sindacato esprime “estrema preoccupazione”. Dopo la lettera ricevuta alle prime ore del mattino dai lavoratori, Filctem Cgil ha annunciato che convocherà con urgenza la società, per capire che cosa sta muovendo queste azione e capire quale impatto avrà lo stabilimento di Anagni.
“È inaccettabile che fino ad ieri la società abbia assunto lavoratori e dopo poche ore dichiari di volerle licenziare. Imbarazzante per la società una gestione che dimostra di non conoscere le regole giuslavoristiche e le relazioni industriali di questo Paese”.
Davide Favoriti della Femca Cisl richiama l’azienda alla responsabilità ed a quanto precedente annunciato e chiede di continuare gli investimenti già programmati per Anagni. Preoccupazione viene espressa dal segretario generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli che ha chiesto un immediato chiarimento sui nuovi progetti Novo Nordisk nel Lazio. Tutto il sindacato convocherà la Novo Nordisk prima in Unindustria e poi presso le Regione Lazio.
“Non dimentichiamo – conclude Sandro Chiarlitti – che il governatore Francesco Rocca è stato nominato commissario dal governo proprio per garantire la velocità degli investimenti”.

