Non solo Palmisano. L’Italia festeggia anche di pomeriggio ciò che fiocca da Tokyo. Un sabato da ricordare per i colori azzurri ed era difficile chieder di meglio. Già perché dopo l’argento che aveva regalato un risveglio così dolce a tutti gli appassionati, dai Mondiali d’atletica del Sol Levante arriva un altro argento, quello di Nadia Battocletti.
Che fa sognare, stacca concorrenti e duetta per l’oro, ma alla fine chiude con un argento che resta straordinario. Un argento iridato. Nei 10000 metri piani, in pista, solo Chebet corre più veloce. Nadia chiude 30:37.61 e volto visibilmente emozionato, se non commosso. Un argento, un podio, una medaglia che costituivano un obiettivo. Un argento dal sapore storico. Perché diventa la seconda donna dell’atletica italiana in pista a vincere almeno una medaglia nel trittico Mondiali/Europei/Olimpiadi. Può festeggiar Battocletti, può celebrarla lo sport azzurro, perché dopo il doppio oro Europeo e quell’argento olimpico fiocca pure questo meraviglioso argento. Solo Fiona May, come lei.
Tra le altre performance l’Italia festeggia pure Leonardo Fabbri, che stampa podio e bronzo nel getto del peso dopo l’argento dei Mondiali di due anni fa a Budapest. Imbattibile Ryan Crouser, favorito e campione in carica, che si conferma il più forte di tutti: altro straordinario oro. Primo giorno, già tre medaglie azzurre.
NOTE STONATE Se Jacobs si qualifica alla semifinale dei 100 metri mondiali senza brillare e la stessa staffetta mista della 4×400 composta da Luca Sito, Anna Polinari, Vladimir Aceti e Alice Mangione chiude soltanto settimana, la grande ed unica nota stonata della giornata diventa invece e però Larissa Iachipino, clamorosamente fuori dalla finale, dopo una deludentissima prova nel suo salto in lungo, proprio considerando la caratura dell’atleta di cui si parla.
