TORINO – Eccome se ci fosse mancata questa Serie A. Altroché. Quel piccolo antipastino prima della contestata sosta fu per l’appunto soltanto un assaggino. I piatti grossi, quelli più attesi, cominciano finalmente ad arrivare. Ed ai tanti fantallenatori, calciofili e appassionati è fioccato subito quella che diventa, forse come l’anno scorso, seria candidata a partita dell’anno. E siamo solo alla terza giornata.
Dal 4-4 di San Siro stavolta Juve-Inter, montagne russe, finisce 4-3 per i bianconeri. Dopo una gara spettacolare, tra errori e giocate, scintille e squilli tecnici, sorpasso e controsorpasso, alla fine Tudor pesca il jolly che non t’aspetti: bolide e fendente finale, Sommer forse sul viale del tramonto ancora colpevole, impazzisce lo Stadium. Adzic, nata una stella? Il finale che non t’aspetti di un film di fantascienza, da fuochi d’artificio.
E pensare che l’Inter di Chivu aveva ritrovato Calha, doppietta, gara ripresa due volte prima del sorpasso, quello di Thuram che inizia tutta una questione di famiglia: controsorpassa in piena ripresa Marcus per l’Inter, pareggia su corner Kefren. Gara sul tre a tre e tutti pensavano, francamente contenti e soddisfatti, fosse finita. Intrattenuti, sazi. Invece così non è stato, per la scommessa di Tudor, forse unico vero gioiellino scoperto dal silurato Giuntoli.
C’è stato tutto: deludono Lautaro e ancora Koopmeiners, gol e assist per Yildiz che quando vede Inter si scatena e forse sì, livelli top, definitivamente maturato. Alla fine Juve, che significa tanto. Juve in testa alla classifica, per l’Inter già due sconfitte in tre gare. Incredibile. Ma ribadiamo, sedetevi comodi, che siamo solo all’inizio.

