Derby di Roma tra paure, assenze e incertezza: Sarri vs Gasp, così la vigilia
Sport
20 Settembre 2025
Derby di Roma tra paure, assenze e incertezza: Sarri vs Gasp, così la vigilia

ROMA – Amuleti. Silenzio. Ultime ore, poi attesa finalmente finita. L’appuntamento più atteso e sentito, quello d’ogni sostenitore di Roma e Lazio, in quella Capitale dove metaforicamente, stavolta più che mai, il Tevere divide sponda giallorossa e quella biancoceleste. Quarta giornata e già primo derby dell’anno. Un derby che pesa, inevitabilmente, parecchio in ambedue le sponde. Ad ogni nuovo allenatore che sceglie Roma, bene tutto, ma la richiesta base d’ogni tifoso è sempre la stessa: “Mi raccomando il derby”. Il popolo misura così. Lo sa bene Gasperini, deve averglielo spiegato bene dirigente Ranieri, mai come questa settimana intravisto a Trigoria così costantemente, un giorno sì e l’altro pure. Nonostante mercato non sia finito come desiderato, nonostante sceglier Gasp significhi rivoluzione tecnica che per definizione richiede tempo, il Derby impone già risposte. Non si può perdere. Nonostante assenze, tante, comun denominatore d’entrambe le sponde, anche stavolta. Per la Roma fuori Hermoso e soprattutto Wesley, duri colpi da digerire settimanali: tocca a Rensch e Celik. Come noto, ma non fa più notizia, fuori due settimane pure Dybala. Occhio a chi doveva partire, come ammesso direttamente senza giri di parole da Gasp in sala stampa, e che potrebbe esser invece richiamato alle armi: Pellegrini e Dovbyk su tutti. Dall’altra parte Sarri recupera Castellanos, forse Dele Bashiru, in preallerta scommessa Belahyane. Ma la Lazio, seppur come infortunati forse arrivi meglio, arriva tra mille incertezze. Di contesto, d’ambiente. Conseguenza di un mercato gravosamente bloccato. Chi voleva andar via, costretto a restare. Chi Sarri voleva arrivasse, mai chiaramente arrivato. Stagnante. E l’inizio di stagione ha dipinto proprio questo: risposta spumeggiante col Verona, doppia desolante prestazione e sconfitta a cavallo tra Como e Sassuolo. Il “Comandante” è tornato, ha saputo privilegiare equilibri ed espressione in gare così nella sua prima era biancoceleste, ne ha vinti 4 su 6 contro Mourinho. Adesso trova Gasp, ma è chiamato a far la stessa cosa. Ma senza girarci intorno, un derby che con queste premesse arriva così presto, è meglio non perderlo. Come per stessa ammissione del Gasp in conferenza, “meglio due feriti che un morto”. Citazione che già spiega tanto, se non tantissimo. 12.30. Tanto caldo, ultimi caldi veramente estivi. Caldo bollente, tra meteo e temperatura, tra ambiente e campo. Derby della paura? Senz’altro quello delle prime, roventi, risposte.