Probabilmente le qualifiche più pazze dell’anno, se non degli ultimi anni. E’ successo di tutto sotto la pioggia di Baku, laggiù, in Azerbaijan, centro del mondo dello sport per due ore in cui lo spettacolo, per imprevedibilità, è stato clamorosamente mozzafiato.

Non sono state le qualifiche dei sogni in casa Ferrari. Anzi, un incubo, se non un disastro. Leclerc finisce a muro e partirà decimo, ancora peggio Hamilton clamorosamente eliminato e squalificato in Q2: per lui soltanto dodicesima posizione di partenza.

A muro pure Piastri, colpa di un incidente, per il leader del Mondiale. Perché, nel complesso tra incidenti, acquazzone, imprevedibilità e colpi di scena, alla fine il marchio lo mette sempre lui, chi non guida più un’astronave ma resta extraterrestre, Max Verstappen, clamorosa pole davanti a tutti, la 46° in carriera, a dimostrar al mondo che da anni probabilmente resta il più forte di tutti.

In prima fila con Max c’è Sainz, che sfiora una pole poetica. In seconda sorpresona Lawson, con lui uno stellare (in queste condizioni, alla sua età..) Kimi Antonelli. Norris soltanto settimo e quindi quarta fila descrive il sabato McLaren, forse miglior soltanto del disastro Ferrari. Nel complesso, se il buongiorno si vede dal mattino, sarà un GP pirotecnico: qualifiche con incidenti, muro e sei bandiere rosse, rappresentano già record.