UDINE – Il Milan viaggia. In scioltezza. Sorrisoni rossoneri ad Udine: la squadra già esprime, già vince, già accorcia. Cura Allegri: mercato finito, idee chiare, faro Modric e ago Rabiot, fisicità e classe, bandolo della matassa ed identità da grande squadra che ha tutte le intenzioni di recitare ruolo da protagonista in questa Serie A 2025/26.
Il Milan cala il tris post Cremonese: dopo Lecce e Bologna arriva la terza vittoria consecutiva che permette allo squalificato Allegri di salire ancor più alto in classifica, vincendo l’ultimo crocevia fondamentale per presentarsi a Napoli e Juventus nel miglior modo possibile. Tris di vittorie, tris di gol in Friuli: apre Pulisic, sbranano Fofana e ancora l’americano. Ad inizio ripresa la gara era già chiusa, come le grandi: 3-0 all’Udinese.
E si sprecano i paragoni col Napoli campione 24/25, sconfitto alla prima e senza coppe europee. Ma come direbbe Allegri, vietati voli pindarici. Intanto il Milan accorcia dalla Juve, sorprendentemente stoppata a Verona: blocco scaligero, squadra tosta e quest’anno lanciata in controffensiva da due funamboli come Giovane e Orban. Dal dischetto Gift pareggia Conceicao, Juve che stavolta non trova timbri del controsorpasso, nemmeno scavaldo dalla panchina. Ed anzi, ai punti, forse, qualcosina di più l’Hellas avrebbe meritato. Juve che pareggia dopo tre vittorie ma resta momentaneamente in testa a quota 10, Milan a 9 come lo stesso Napoli che lunedì può prender volo col Pisa.
Ad aprire il sabato l’anticipo tra Bologna e Genoa, uno di quelli destinati a far più discutere. Grifone sempre tosto, tostissimo, ragnatela giusta e soltanto Castro pareggerebbe Ellertson; sarebbe finita 1-1, ma condizionale d’obbligo, perché dopo lunghissimo check Var e dubbio episodio in area un rigore d’Orsolini sentenzia un fallo di mani di Carboni last minute. Inutile sottolineare le proteste genoane, punto che dopo 95 minuti di sforzi scivola via per un episodio dubbio.

