ROMA – Il Derby della Capitale non ha superato l’ultimo esame. Quello che aveva folgorato e stuzzicato il fascino di chi l’ha vissuto ai primi 2000 e per tutti i novanta, che non sognava nient’altro che un ritorno vecchio stampo in notturna. Ma i fatti del 13 aprile, gli scontri che hanno messo a soqquadro Flaminio e soprattutto Ponte Milvio, hanno bocciato la questione. Il Derby di Roma non è pronto: torna di giorno, volontà congiunta d’Osservatorio e Questura, per controllar meglio l’ordine pubblico ed arginar ogni eventuale contatto tra tifoserie.
Per questo, come già descritto e narrato ad inizio settimana, sono già stati predisposti più di 1000 poliziotti assiepati tra varchi circostanti all’Olimpico e punti strategici stessi d’accesso alla città. Il tutto, per controllare ogni movimento alla luce del sole, sarà accompagnato da un sistema di droni, una vera ed effettiva sorveglianza aerea per seguire in tempo reale ogni cordone e permettere a chi sul posto, una volta ricevuta istantanea comunicazione, di intervenire rapidamente per annientare ogni contatto.
Le due tifoserie, tra l’altro e chiaramente, non potranno accedere allo stadio seguendo stessi passi: due flussi diversi e lontani tra loro, viale delle Olimpiadi per i sostenitori giallorossi e tragitto da piazza Lodi per quelli biancocelesti. Domenica mattina partiranno tutte le operazioni di bonifica predisposte dalla Questura, mentre già dal sabato sera diverse forze saranno distribuite nelle principali vie e quartieri del centro: allerta rilevante, quella per l’arrivo in città di diverse tifoserie straniere gemellate chi con i giallorossi e chi con i biancocelesti. Se ne parla e, per evitare scontri, meglio dissipare ogni tipo di dubbio o problematica. Anche in questo caso l’imperativo che comanda la settimana è prevenire meglio che curare.

