Destino Pellegrini: gioia Gasp, Derby alla Roma. Lazio veleni e notte fonda
Sport
21 Settembre 2025
Destino Pellegrini: gioia Gasp, Derby alla Roma. Lazio veleni e notte fonda

Destino. Le divinità calcistiche, evidentemente, avevano espresso il loro desiderio. Un desiderio chiamato Lorenzo Pellegrini, fuori dai piani del club, scaricato dalla società come per ammissione di Gasperini, ma pur sempre uomo derby, romano e romanista vero. L’ha decisa lui, la prima stracittadina dell’era Gasperini. Superficialità laziale al tramonto del primo tempo, fendente che significa quel quarto timbro nella storia di questa rivalità. Quel tanto che basta, perché tra tensione tagliente e caldo rovente, finisce esattamente così: 0-1 Roma, notte fonda Lazio. 

 

Partita viva, ma senza troppe occasioni. Contratta, tesa. Come i derby. La Lazio delude, ha vinto la squadra più in salute. Dove si vede direzione. Sarri lancia tutti gli infortunati dal primo, puntualmente costretti al cambio nel corso del match. Dia divora l’impossibile, Castellanos entra troppo tardi. Finale rovente tra espulsione di Belayhane e quella di Guendouzi, saltano i nervi e piove sul bagnato quando Cataldi stampa sull’incrocio la parabola che sarebbe valsa l’uno pari con l’uomo in meno. Confusione comunque, tanta. Inizio di stagione specchio riflesso di un’estate da dimenticare.

 

Dall’altra parte grossa gioia. Quella che serviva al Gasp per sbloccare il cuore dei sostenitori della Sud e della Roma giallorossa. Sviluppo e bel palleggio, ma finale da gestire (tiratina d’orecchie sui cambi) in maniera differente. Serviva più solidità vecchio stampo, invece più rischi del previsto soprattutto con l’uomo in più.

 

Ma le copertine, anche quelle di chiusura d’articolo, vanno a Lorenzo Pellegrini. Senza più fascia, reduce dall’infortunio e rimasto nonostante scaricato e sul mercato, diventa la mossa a sorpresa del Gasp. Lui la raccoglie e lancia prima bacino al palo lungo, quindi bacione e abbraccio alla Sud. Romanismo. Ha vinto il romanismo. Storia da raccontare. Per un ragazzo che forse non sarà stato Totti o De Rossi e non lo sarà mai, ma pur sempre esempio e valori. E se lo stramerita.