RIETI – Era il primo grosso banco di prova stagionale. La terza di campionato, la gara più temuta. E la settimana, malgrado comodo passaggio del turno di Coppa Italia d’Eccellenza sul Tor Sapienza, non era minimamente iniziata nel migliore dei modi, visto l’esito degli esami per l’infortunio di Gabriele Canestrelli e quel verdetto drammatico che non ha lasciato scampo ad equivoci: crociato, con ogni probabilità stagione già finita a settembre.
Con Castagnari che perdeva dunque uno dei pezzi su cui, col club, aveva costruito il team 25/26, il Civitavecchia si presentava al grande appuntamento, una delle trasferte geograficamente più lontane del girone, a Rieti. Grande piazza, grande sfida, grande impianto. Ma allo Scopigno vittoria meritata per i padroni di casa, 2-0 e colpo mediatico che spiega a tutto il resto del girone le proprie manifeste ambizioni. Prima l’autorete, quindi il raddoppio di uno scatenato Tirelli, idolo del pubblico di casa.
Per la Vecchia diventa già ad inizio ripresa una montagna troppo difficile da scalare. Dopo 4 vittorie consecutivi con cui s’è aperta la nuova stagione a cavallo tra campionato e coppa, ecco la prima sconfitta stagionale. Plausibile. Nell’ordine delle cose. Va accettata e analizzata. In un girone tra l’altro molto equilibrato, il Rieti sorpassa il Civitavecchia e va tra le prime tre in testa a sette punti: nessuno a punteggio pieno, comandano Monti Prenestini e Viterbese. Oltre naturalmente e per l’appunto al team di Scaricamazza, tecnico bestia nera e sentenza nerazzurra, come ai tempi della Valle del Tevere.
