Il chirurgo ortopedico Eugenio Bartoleschi protagonista di intervento all’anca rivoluzionario
Cronaca
25 Settembre 2025
Il chirurgo ortopedico Eugenio Bartoleschi protagonista di intervento all’anca rivoluzionario
Presso la Clinica Karol Wojtila Hospital di Roma è stato eseguito il primo intervento di protesi di rivestimento dell’anca con accesso anteriore mini-invasivo in Italia

ROMA – Presso la Clinica Karol Wojtila Hospital di Roma è stato eseguito il primo intervento di protesi di rivestimento dell’anca con accesso anteriore mini-invasivo in Italia, una chirurgia innovativa che ha come obiettivi un recupero più rapido e una minore invasività per i pazienti. L’equipe italiana composta dai chirurghi ortopedici Eugenio Bartoleschi, Edoardo Viglietta e Simone Fenucci è stata affiancata dal Professor Paul Beaulè, uno dei massimi esperti mondiali in questo campo che in America ha già realizzato oltre 900 interventi di questo tipo. Il risultato è frutto di un lungo percorso: lo scorso anno i nostri chirurghi italiani hanno trascorso tre mesi in Canada accanto al professor Paul Beaulé. Da quell’esperienza, dopo mesi di studio e di formazione è nata una collaborazione che oggi porta a Roma un approccio unico in Europa.

Ma in cosa consiste la procedura? Il dottore Bartoleschi Eugenio risponde spiegando: “A differenza delle protesi tradizionali, la protesi di rivestimento non sostituisce completamente la testa del femore, ma la riveste con una cupola, preservando l’osso e mantenendo una biomeccanica più naturale. L’accesso anteriore mini-invasivo consente inoltre di raggiungere l’articolazione senza tagliare i muscoli, riducendo dolore, sanguinamento e tempi di recupero”. È una tecnica particolarmente indicata per i pazienti più giovani e attivi, che desiderano tornare a uno stile di vita dinamico e sportivo.
Quali sono i vantaggi? “I vantaggi sono evidenti: maggiore stabilità, minore rischio di lussazioni, sensazione più “naturale” dell’articolazione protesizzata, recupero più rapido e conservazione del patrimonio osseo”. Attualmente la protesi di rivestimento viene eseguita in Italia ma attraverso un accesso chirurgico postero-laterale “invasivo” in cui vengono tagliati i tendini dei muscoli extra-rotatori per ottenere lo spazio sufficiente per impiantare la protesi. L’accesso anteriore mini-invasivo viene oggigiorno sempre più utilizzato nel nostro paese ma per impianti protesici tradizionali. Questa è stata la prima volta nel nostro Paese che li vantaggi della via anteriore mini-invasiva hanno sposato i vantaggi della protesi di rivestimento donando ai paziente i massimi benefici.
L’obiettivo è chiaro: creare nella capitale un punto di riferimento per tutti coloro che soffrono di artrosi dell’anca e che possono beneficiare di questo intervento, offrendo finalmente una risposta concreta e all’avanguardia anche in Italia. Un progetto ambizioso che unisce competenze, visione internazionale e attenzione al paziente, e che segna l’inizio di una nuova era nella chirurgia protesica dell’anca.
Chi vorrà informarsi o candidarsi per questa procedura ora sa che Roma è pronta ad accoglierlo.