Un sogno. Momenti straordinari. Momenti di gloria. Di gloria azzurra. Quelli della pallavolo italiana che, abbracciando magicamente ragazzi e ragazze, vive gli anni più floridi della sua storia. L’Italia di De Giorgi, quella dei maschietti, è ancora e da campione in carica in finalissima Mondiale.

Parliamo di un rullo compressore che dopo aver abbattuto la resistenza Argentina e dopo essersi presa come le grandi squadre quando conta veramente la rivincita sul Belgio, demolisce pure la Polonia in semifinale. Già, demolir resta verbo giusto, perché non s’è trattato nient’altro che di una demolizione, soprattutto a livelli come questi. Finita tre a zero, 25-21, 25-22, 25-23.

E domani, la domenica delle Filippine, alle ore 12.30, il grande appuntamento. Quello più atteso. Quello dove quel fiume di passione e grandezza dell’Italvolley avrebbe confluito: la finalissima. Una finale fortemente sconsigliata ai deboli di cuore. Perché l’Italia affronterà quella Bulgaria trainata da una vecchia ma adorata conoscenza del volley azzurro, quel Blengini commissario tecnico che, sulla nostra panchina, fu condottiero di quello splendido argento mai dimenticato alle Olimpiadi di Rio 2016. Bravissimo quello che oggi è condottiero della favola bulgara, bravissimo ad eliminare pure la Cechia in semifinale.

Un derby del cuore, dunque. L’Italia che partirà favorita, ma davanti un vecchio cuore azzurro che ha ben poco da perdere. Una finalissima per centrare ancora un altro Mondiale, che significherebbe qualcosa di straordinario: dominazione terrestre, entrare nell’elite dei più grandi di questo sport.