Premier, salta la seconda panchina: West Ham addio Potter, in pole adesso c’è NES
Sport
27 Settembre 2025
Premier, salta la seconda panchina: West Ham addio Potter, in pole adesso c’è NES

LONDRA – Salta la seconda panchina in Premier. Durata soltanto otto mesi l’avventura che avrebbe dovuto rilanciare la carriera di Graham Potter, quella sulla panchina del West Ham. Ma sussiste, specialmente oltremanica, un aspetto che tanti dimenticano: nessun club, quando sceglie direzione tecnica, può mai prescindere o sottovalutare il suo DNA, il suo spirito identitario. E probabilmente, anzi oggi sicuramente, Potter e West Ham non è mai stata la scelta giusta, il matrimonio giusto. Club che come desiderano i suoi sostenitori, come necessita il popolo Hammers, deve sempre mantener il suo spirito battagliero, duro, tosto, indipendentemente dal grado d’espressione, estetica o raffinata bellezza calcistica. Tutti sostantivi, lungo quel punto dall’Upton Park fino all’Olimpico, storicamente in secondo piano.

 

 

E Potter, che storicamente persegue gioventù, idee, proposta e calcio e che quel Brighton, di cui a cavallo tra De Zerbi ed oggi con Hurzeler continua a centrare le copertine dell’estetica, della produzione e del modello da seguire e sottolineare, ha contribuito più d’ogni altro e soprattutto prima a modellare, costruire e lanciare, non era profilo adatto a quel tipo di mentalità. Lui, anni fa sulla cresta dell’onda e modello dei giovani manager inglesi; in NBA, la loro, dove puzzle panchine anno dopo anno è sempre più inondato da colleghi e filosofie straniere. Cercava rilancio post Chelsea, al West Ham servivano risposte post disastro Lopetegui: si salvò, comunque, obiettivo minimo in un contesto così delicato conquistato in transizione, ma non scoccò alcuna scintilla col popolo degli Hammers. Quest’anno avrebbe dovuto costruire ma, tra scetticismo generale della piazza e soprattutto ben poco sostegno da dirigenza e patron Sullivan, è finita male.

 

Le tempistiche destano ulteriore fastidio. Ieri in conferenza stampa, oggi, l’indomani, sollevato. Lunedì la gara con l’Everton, quella che sarebbe potuto esser l’ultima, ma così non sarà. Un peccato per Potter, che resta signore. Galantuomo, spesso e volentieri, anche davanti ad ironie social da terzo millennio queste sì, assai poco eleganti. Al West Ham, comunque, resta contestato il proprietario, la testa, Sullivan. Reo d’aver venduto, secondo piazza, l’anima del club. Identità tosta, battagliera, che anche fronte scelte tecniche in panchina s’è vista assai poco, negli anni. Non è un caso che i risultati migliori (e stessa Conference!) siano arrivati col più battagliero e vecchio stampo, David Moyes, oggi tornato all’Everton.

 

E qui chiudiamo con storie e destini che solo la magia Premier sa descrivere. In pole, a proposito di grande organizzazione, spirito battagliero e grossa attenzione ad una cronicamente densa e rocciosa fase difensiva, c’è Nuno Espirito Santo. L’ex Wolves sollevato a Nottingham tre settimane fa, dopo averne prese proprio tre.. proprio dal West Ham. Gli unici tre punti in 5 giornate centrati da Graham Potter in questo complicatissimo inizio di stagione. Più lui, che il ritorno di Slaven Bilic. L’allenatore saltato in occasione del primo esonero Premier 25/26, può diventar chi subentra in occasione del secondo licenziamento stagionale.

Tg News – 12/12/2025
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