GENOVA – Che complice mercato bloccato non fosse una rosa da 433 specialmente coi dettami che richiede Sarri, beh, qualche dubbio è sovvenuto più o meno a tutti. Soprattutto perché, nell’estate 2024 delle partenze e quindi della ricostruzioni, nei momenti più radiosi dell’era Baroni(durati 6 mesi, non di più) della passata stagione, la Lazio s’è sempre saputa esprimere al meglio col 442.
E tra infortuni, assenze, emergenza e settimana post Derby forse la Lazio s’è ritrovata. S’è accesa la luce, sotto la Lanterna. Tre a zero netto a Marassi, calcio diretto, idee chiare e frizzanti: perfetto Castellanos, esplosivo Cancellieri, finalmente Zaccagni. Interpretazione perfetta sin dalle prime battute, partita incanalata nel primo tempo e chiusa nella ripresa. La Lazio riparte, o quantomeno ci riprova. L’unica nota stonata i nuovi infortuni, come se la malasorte non concedesse sosta: Marusic sembra serio, Pellegrini da valutare.
Comunque successo. Sei punti, primo successo in trasferta, forse stasera nasce l’era Sarri 2.0. Come sempre servirà continuità, già domenica prossima col Torino.. proprio di Baroni. Crisi nera e sosta incombente, granata sconfitti anche a Parma, resurrezione dei crociati, doppietta imperiosa di Pellegrino per quel 2-1 finale che affossa ancor di più il Toro e mina la posizione del suo allenatore. Che per salvarsi, forse già all’ultima spiaggia, domenica all’Olimpico sarà costretto a far risultato col suo passato, quello più recente. Storie e destini da Serie A.
