PECHINO – E per il terzo anno consecutivo Sinner arrivò fino in fondo. Fino alla fine. Fino alla finale. Se Alcaraz giocherà la finalissima a Tokyo, i due più grandi rispettano i pronostici e viaggiano elegantemente come previsto sul doppio binario parallelo in estremo Oriente: Carlos in Giappone, Jannik in Cina. Vinta pure la semifinale: al China Open, ancora una volta e per la terza edizione consecutiva, Jannik giocherà la finalissima.
La possibilità di alzare al cielo di Pechino dunque, a proposito di destini e numero tre, il terzo titolo dell’anno. Non sarà Wimbledon e forse non peserà quanto US Open in termini di ranking per un Alcaraz che ha stabilmente sorpassato, ma resta pur sempre l’ideale per arrivare al grande appuntamento di Shanghai.
Stavolta con più fatica del previsto. De Minaur, osso col tempo più duro, crescita importante, esponenziale. Sinner se lo divora, sì, ma solo al primo set. Poi la rimonta e la gara inchiodata in parità col secondo set chiuso 6-4 per l’australiano. Per Jannik, e questo diventa da valutare in vista di domani, un problema forse al gluteo, stesso fastidio di Musetti. Nel terzo però esce il campione, nonostante i dolorini fisici: 6-2 alla bella decisiva, quando si fa sul serio. Nel complesso due ore e mezza di battaglia, nella speranza che domani possa non farsi sentire.
Ma sul cemento parliamo ormai di numeri straordinari. Parliamo della nona finale consecutiva da Cincinnati 2024. Nel complesso, quest’anno, settima finale stagionale di otto tornei disputati.

