MONTEFIASCONE – Doveva essere approvato ieri il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del consiglio comunale di Montefiascone, ma qualcosa è subito andato storto e – puntualmente – il tutto è finito in bagarre in pochi secondi.
A far saltare i gangheri alla maggioranza sarebbe stata la mozione proposta dall’opposizione che – tuttavia – era stata letta dal capogruppo di maggioranza Renato Trapè e pure da lui “approvata” anche se in disaccordo. Durante un excursus sulla storia dello Stato di Palestina, il consigliere è stato più e più volte interrotto dalla sua maggioranza, cercando di giungere al voto in fretta e furia senza dare possibilità di parola a chi voleva intervenire.
Da qui l’accesissima discussione, correda da insulti – come è possibile riascoltare dalle registrazioni dello streaming del consiglio comunale – tra Trapè e i suoi stessi compagni. Parole forti, volate anche nei confronti del vicesindaco Rosita Cicoria, che aveva interrotto Trapè. Interruzione anche da parte di Sanchez, che ha apostrofato Trapè dicendogli: “Se non al vuoi votare, non votarla”, come per tentare di velocizzare a tutti i costi la discussione. Un tafferuglio che ha portato il capogruppo ad astenersi dal votare la mozione della sua stessa maggioranza, tra rimbrotti e ulteriori discussioni che han fatto tremare il consiglio comunale e traballare la poltrona della sindaca Giulia De Santis, intervenuta anche lei contro Trapè.
“Quest’amministrazione è ormai consapevole del fatto che non sarà più rieletta – ha poi commentato a freddo il consigliere d’opposizione Paolo Manzi – Ieri, in consiglio, hanno dimostrato per l’ennesima volta di non essere uniti e stavolta su una tematica di estrema importanza. Addirittura è stata tolta la parola al dottor Trapè, che voleva solo leggere la nostra mozione. Di certo non posso condividere tutte le sue idee, ma lo riconosco come una persona informata e di cultura e per queste aveva tutto il diritto di continuare a parlare, soprattutto quando ha cominciato a spiegare ai presenti cosa fosse lo Stato di Palestina. Questa possibilità non gli è stata data, da qui la bagarre accesissima tra la stessa maggioranza e quindi, la nostra scelta di non votare perché la tematica è estremamente seria e non fa onore a nessuno prendere una decisione così importante tra insulti e stracci che volano all’interno della stessa amministrazione che ci governa a Montefiascone”.

