MANDALIKA – E’ stato uno dei GP più pazzi dell’anno e forse, forse degli ultimi anni. Per capirne quanto e come basta mirare attentamente la gerarchia del podio: una volta stabilito il titolo Mondiale di Marc Marquez e dopo l’ultimo strepitoso weekend di Bagnaia, stavolta a meno giochi scottanti in palio poteva succedere di tutto ed è successo tutto il contrario di tutto.
Carte tutte mescolate. Un trittico di spagnoli a podio. Stavolta vince chi non t’aspetti o non ti saresti mai aspettato, baby gioiello Fermin Aldeguer a cui a questo punto cambia la carriera. La prima volta non si scorda mai e fiocca in Indonesia: diventa il 123simo pilota a vincere un GP Top Class, 15simo vincitore della storia proprio spagnola nella massima disciplina motociclistica, ma diventa soprattutto il secondo vincitore più giovane della storia di una competizione del genere a soli 20 anni e sei mesi, anticipato storia nella storia soltanto da Marc Marquez.
Sul podio chiudono Alex Marquez e Pedro Acosta. Non c’è Marc, steso da Bezzecchi al primo giro: apprensione, clavicola fratturata, si teme nuova operazione per il neo campione del mondo, fortunatamente comunque a titolo matematicamente e chiaramente conseguito.
Ai piedi del podio arrivano Binder e Marino, primo italiano di un weekend quello d’Indonesia assolutamente da dimenticare per il Tricolore. A pochi giri dalla fine rientra in pit lane e si ritira anche Enea Bastianini, ma senza girarci intorno Mandalika disastrosa soprattutto mediaticamente per Pecco, che cade a 18 giri dal termine, è costretto al ritiro e chiude un weekend disastroso, a dispetto di settimana scorsa. Chissà se questo possa influire nella classifica finale quando mancano 4 circuiti al termine: ora piccolo break, appuntamento fra due settimane in Australia.

