Le urne in Calabria si sono chiuse oggi alle 15:00 dopo due giornate di voto. L’affluenza si è attestata intorno al 41,1 %, in calo di circa tre punti e mezzo rispetto al 2021, quando aveva superato il 44 %. Già nella serata di ieri, la partecipazione si era fermata al 29,08 % alle 23:00, segnale di un interesse tiepido e di una crescente disaffezione nei confronti della politica regionale.
Secondo i primi exit poll Opinio-Rai, il presidente uscente Roberto Occhiuto risulta ampiamente in vantaggio con una forbice compresa tra il 59 % e il 63 % dei consensi. Il principale sfidante, Pasquale Tridico, sostenuto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e altre forze del cosiddetto “campo largo”, si attesterebbe tra il 35,5 % e il 39,5 %. Nettamente più indietro Francesco Toscano, candidato di Democrazia Sovrana e Popolare, con percentuali marginali.
Lo spoglio è ancora in corso nelle 2.406 sezioni della regione, ma il quadro sembra ormai delineato: Occhiuto, sostenuto da un’ampia coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati, Udc e altre liste civiche, appare proiettato verso una riconferma netta. Un risultato che, se confermato, rafforzerebbe ulteriormente la posizione del centrodestra in Calabria, nonostante le tensioni interne e le polemiche legate all’inchiesta che aveva portato lo stesso Occhiuto alle dimissioni e quindi alle elezioni anticipate.
Dall’altra parte, la candidatura di Tridico, ex presidente dell’INPS e attuale europarlamentare, non sembra aver trovato la spinta necessaria per competere realmente con l’apparato consolidato del centrodestra. Il calo dell’affluenza e la difficoltà del “campo largo” nel mobilitare il proprio elettorato confermano la fragilità strutturale dell’opposizione regionale.
Il voto calabrese, pur con numeri ancora parziali, assume dunque il valore di un segnale politico chiaro. Da un lato, la probabile riconferma di Occhiuto restituisce stabilità al centrodestra e ne consolida il radicamento territoriale; dall’altro, il dato sull’affluenza e la mancata crescita del centrosinistra mostrano una distanza crescente tra cittadini e istituzioni.
Nei prossimi giorni, con la diffusione dei dati ufficiali, si potranno leggere con maggiore precisione gli equilibri nel nuovo Consiglio regionale e valutare il peso effettivo delle singole liste. Ma già ora appare evidente che la Calabria si avvia a confermare la continuità politica degli ultimi anni, in un contesto di crescente disillusione e bassa partecipazione.
