PESCARA – Ennesimo femminicidio annunciato. Ad essere uccisa, con due colpi di pistola, davanti al nipotino di 12 anni, lungo il corso principale di Lettomanoppello, in provincia di Pescara, la 65enne Cleria Mancini.
A premere il grilletto l’ex marito, Antonio Mancini, 69 anni, pluripregiudicato del posto, con un passato in carcere.
L’assassino ha raggiunto la donna con la carrozzina elettrica, ieri intorno alle 18, davanti al monumento dedicato ai caduti di Marcinelle, “guarda questa pistola, t’ammazzo”, ha detto alla ex moglie, e poi ha esploso due colpi a distanza ravvicinata, contro la donna, all’addome. Vivo per miracolo il nipote, sfiorato da un proiettile.
Nel panico generale tra i clienti della farmacia del centro e quelli di un piccolo negozio, il killer si è dato alla fuga, esplodendo altri colpi di pistola contro un’auto parcheggiata e contro una chiesa. È stato poi raggiunto e arrestato dai Carabinieri, e si trova ora rinchiuso nel carcere San Donato di Pescara.
L’arma del delitto era stata rubata nel 2011 ad un agente penitenziario. L’uomo viveva dopo anni di carcere con una pensione sociale, era conosciuto come persona aggressiva e problematica, non aveva accettato la separazione seppure non formalizzata dalla moglie.
Inquietanti i messaggi social scritti tempo prima, quasi ad annunciare il tragico l’epilogo.
Non si dà pace uno due figli, Camillo Mancini, padre del 13enne, e al quotidiano Il Centro si sfoga: “sono oltre dieci anni che denunciavo quella pistola, tutti lo sapevano, anche i carabinieri del paese e nessuno gli ha mai fatto una perquisizione. Questo è lo Stato italiano. Aveva già minacciato mia madre, e anche mio figlio e la mia attuale compagna”.
Lettomanoppello, è un paese di duemila anime dove tutti si conoscono, e il fatto ha destato grande dispiacere nell’intera comunità.

