VITERBO – D’altronde l’A1 è questa. Non per caso. E le ultime settimane stesse non stanno nient’altro che spiegando ancora la grandezza della meta raggiunta, quella delle acque più prestigiose ed elitarie della pallanuoto femminile italiana, le acque dove nuotano giganti e pescicani, quelle d’A1.
Ed anche la stessa gara alla vigilia sulla carta più abbordabile, decisamente di più del debutto di fuoco a Catania contro quell’Orizzonte roccaforte europea oltre che nazionale, la prima a Viterbo col Cosenza (avversario di mediobassa classifica, ai nastri di partenza) è finita con un’altra lezione, quantomeno su quel tabellino finale che recita passivo e punteggio pesantissimo.
Nautilus sconfitta all’esordio tra le mura del Centro Federale, corsaro un Cosenza che fa la voce grossa e si impone 20-7. Non c’è questa differenza tecnica tra le due squadre in gara, ma tra errori, ingenuità ed inesperienza (tra ancora cartucce da amalgamare e la stessa emozione dei primi debutti su questo tipo di palcoscenici) alla fine una plausibile sconfitta interna assume dimensioni e proporzioni così rilevanti. Che fanno male, ora sì, ma che servono da splendida lezione.
Cosenza che incanala la gara sin dai primi due tempi: si va sotto 9-4 all’intervallo lungo. Punteggio cu cui poi la Nautilus si sfalda e così Cosenza dilaga, definitivamente: pura grandine, tra terzo e quarto tempo. Tanti, troppi, i gol incassati da posizione uno. Ma anche questo è un aspetto chiaro e palese, su cui Lisi e dirigenza sapranno senz’altro lavorare.
L’A1 è pure questa. Restano comunque note positive: sia tecniche, ancora doppia Bianchi e tripla Lombella, sia d’ambiente come la cornice di pubblico che per la prima in casa ha battuto ancora una volta distanza e chilometri e salita fino a Viterbo per sostenere le civitavecchiesi. Prossimo sabato ancora Viterbo: avversario ancor più duro, stavolta arriva Trieste, punteggio pieno e successo all’ultimo respiro pur sulla stessa Sis Roma.
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