di Diego Galli
VITERBO – Il grandissimo successo della 16ª edizione della StraViterbo non è passato inosservato. La competizione solidale, organizzata dalla Scuola Sottufficiali dell’Esercito, ha visto la partecipazione di oltre mille persone.
Un momento di gioia, vita e condivisione che ha portato grande lustro al parco cittadino più noto di Viterbo. Nei giorni precedenti l’evento, il Prato Giardino aveva già ricevuto una ventata di rinnovamento: sfalcio dell’erba, pulizia, potatura dei rami e sistemazione delle aree verdi. Un’azione di cura che, secondo molti, andrebbe ripetuta con costanza durante tutto l’anno.
Purtroppo, da anni il Prato Giardino finisce ciclicamente nel dimenticatoio delle amministrazioni. Dopo gli investimenti iniziali e i tagli di nastro, arriva sempre la fase dell’abbandono. Una condizione che non giova alla salute del parco, spesso frequentato da persone poco rispettose dell’ambiente.
A mostrare concretamente questo abbandono sono numerosi punti del parco: ingenti perdite d’acqua, pesci morti o agonizzanti nelle vasche, ratti di grandi dimensioni, papere quasi scomparse, immondizia accumulata negli angoli più nascosti e giochi per bambini rotti da anni.
Eppure, come la StraViterbo ha ricordato, il Prato Giardino può tornare a essere il vero polmone verde della città. Un luogo che dovrebbe rappresentare sicurezza, educazione e rispetto per l’ambiente. Raggiungere questo obiettivo, come sostengono cittadini e imprenditori locali, non è impossibile: serve un chiaro intento da parte di chi oggi è chiamato a “dirigere” la città.
In campagna elettorale, l’attuale amministrazione aveva promesso interventi concreti per migliorare le aree verdi e il decoro urbano. Tra questi, percorsi per runner e camminatori, strutture per fitness e calisthenics, spazi assegnati tramite bandi per associazioni sportive e la promozione di eventi sportivi e culturali. Parallelamente, erano previsti interventi per garantire la sicurezza dei cittadini, come la realizzazione e il rifacimento dei marciapiedi da Via del Pilastro fino al Prato Giardino e quelli che collegano le scuole, offrendo percorsi sicuri per studenti e residenti. Molte di queste opere, però, non si sono ancora concretizzate. Il parco e le aree circostanti rappresentano ora un’occasione concreta per recuperarle e restituire spazi vivi, sicuri e frequentati.
Servono investimenti concreti, ma anche più eventi solidali e dedicati ai bambini – come il bellissimo “Giocavamo pe’ strada”, che però si tiene a Valle Faul sottraendo preziosi posti auto – e iniziative culturali, mostre e fiere che riportino la vita al parco. Soprattutto, è indispensabile un piano di sicurezza a 360 gradi: un presidio fisso, telecamere funzionanti e la riqualificazione dei percorsi, oggi quasi impraticabili per carrozzine e persone con disabilità.
Prato Giardino può e deve tornare a essere ciò che la StraViterbo ha mostrato: un luogo di incontro, sport, famiglie e comunità. Un simbolo di Viterbo che merita di essere vivo, pulito e condiviso ogni giorno, non solo nelle grandi occasioni.


